La devianza è un concetto di derivazione statistica, indica uno scarto dalla media. Se consideriamo nella media il comportamento e le azioni della maggior parte della gente comune allora la devianza diventa un concetto legato ai comportamenti non comuni, intesi in senso sociale come quelli che possono portare a un rischio, come l’emarginazione, la criminalità o l’uso di sostanze. Il concetto di devianza è particolarmente delicato nell’adolescenza, quando la personalità dell’individuo è ancora in fase di crescita ed esplorazione, il limite diventa sfida e la consapevolezza del rischio può essere scarsa, ma lo è anche nella vita adulta, quando eventi improvvisi possono creare una discontinuità del percorso di vita aprendo strade nuove, a volte accompagnate da sofferenza e percorsi discendenti.
Riguardo alle sostanze psicotrope il concetto classico di dipendenza si è evoluto negli anni passando dalla cocaina/eroina attraverso varie fasi socio/economiche fino alle smart drugs e designer drugs: oggi la quantità di sostanze psicotrope legali e illegali in circolazione è così elevata da creare problemi nella gestione dell’informazione anche tra i professionisti, serve un costante aggiornamento e la capacità di fare fronte a situazioni di rischio e dipendenza, tra i più giovani come con gli adulti, offrendo percorsi personalizzati per minimizzare i rischi e superare la dipendenza.
Nella società contemporanea questi fenomeni hanno incrociato le pulsioni derivanti da altri stimoli, come il gioco d’azzardo, internet o il consumo di determinati beni. Si parla quindi di dipendenze senza sostanza o nuove dipendenze. Da un punto di vista sociale sono comportamenti più tollerati in quanto non sembrano lesivi della persona stessa, anche se gli effetti psicologici possono essere in ugual modo devastanti e ricadere anche sulle persone vicine a chi soffre se non vengono trattati in modo adeguato prima che degenerino.
Nella mia esperienza professionale ho lavorato in tutti gli istituti penitenziari milanesi (San Vittore, Opera e Bollate) occupandomi dell’integrazione sociale dei detenuti a fine pena e ho svolto corsi di formazione esterna per l’inserimento lavorativo dei ragazzi del carcere minorile Beccaria. Durante questi percorsi ho collaborato costantemente con i servizi del territorio, in particolare con quelli legati alle tematiche delle dipendenze (tossicodipendenze, alcolismo, gioco d’azzardo) e ho lavorato con gli autori di reati a sfondo sessuale (violenze sessuali e stalking). Periodicamente collaboro con vari istututi scolastici secondari con programmi di sensibilizzazione e prevenzione sull’argomento delle dipendenze.