La Mindfulness è una pratica messa a punto e collaudata da Jon Kabat Zinn, professore di medicina e biologo che ha riunito esercizi derivati dalla meditazione Vipassana, dallo Yoga e dagli insegnamenti Zen in una disciplina che ha iniziato a usare con successo in contesti ospedalieri con pazienti affetti da sofferenze non superabili.
Tutto questo succedeva alla fine degli anni settanta e in oltre trent’anni di pratica e il proliferare delle scuole di Mindfulness in tutto il mondo numerosi studi scientifici hanno confermato la validità di questo approccio, che è stato utilizzata con successo per alleviare la sofferenza in casi di depressione, disturbo borderline, ansia, attacchi di panico, disturbi con componenti psicosomatiche, ossessivo-compulsivi, alimentari e dell’umore.
Mi sono avvicinato alla Mindfulness dopo avere praticato Tai Chi e Yoga e dopo avere studiato e praticato autonomamente il training autogeno e il rilassamento muscolare progressivo di Jacobson.
Trovo utile, in determinati casi, integrare alcuni esercizi derivati da questi protocolli all’interno di percorsi psicologici più articolati, in quanto permettono di focalizzarsi con maggiore efficienza su alcuni aspetti dell’esperienza e sul momento presente, rappresentando spesso dei salvagente che le persone possono portare con loro anche dopo la conclusione del percorso con lo psicologo e possono essere utilizzati anche in fasi successive della vita.