La psicologia del lavoro oggi ha molte sfaccettature e non è più limitata al ruolo di selezione/gestione delle risorse umane come è stato principalmente in passato. Dal punto di vista dell’azienda lo psicologo del lavoro può occuparsi di molti altre questioni, tra cui la formazione interna, la comunicazione e la gestione delle dinamiche relazionali interne all’ambiente di lavoro.
Negli ultimi anni, infatti, il ruolo degli psicologi in azienda si è spostato maggiormente su questi nuovi assi e la formazione interna è diventato uno degli argomenti maggiormente gestiti dagli psicologi all’interno delle grandi aziende, inoltre la maggiore attenzione dedicata alla qualità dell’ambiente di lavoro e ai possibili effetti negativi sulla vita del lavoratore ha determinato l’accrescersi dell’interesse verso la gestione delle dinamiche personali interne all’azienda, anche a seguito di una bibliografia sempre più ampia che ha dimostrato l’impatto negativo degli effetti di mobbing, bossing, burnout e stress sul lavoratore, sul rendimento aziendale e sull’mmagine dell’azienda stessa.
Oltre a questi aspetti già elencati la psicologia del lavoro si rivela utile anche per interessi strettamente legati alla vita del lavoratore, sia nella fase pre-lavorativa, dove può assumere la connotazione di orientamento al lavoro, sia nelle diversi fasi della vita lavorativa, dove si configura come funzione di supporto/tutoraggio nella gestione di fasi problematiche, sia a seguito della perdita di lavoro, evento che può portare a un periodo di crisi intaccando a volte anche anche profondamente aspetti della vita extra-lavorativa.
Nella mia esperienza personale ho lavorato a livello istituzionale per il Centro Mediazione al Lavoro (Celav) del Comune di Milano e UOIL (Unità Operativa Integrazione Lavorativa) del Comune di Monza per quanto riguarda orientamento al lavoro, selezione e inserimento del personale, tutoraggio dei percorsi lavorativi, oltre ad avere lavorato in ambito universitario e in diverse scuole e aziende come formatore.